In questo anno 2025 ricorre il 1700 anniversario del Concilio di Nicea celebrato nell’anno 325 d.C. L’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice invita tutti i fedeli e i rappresentanti di tutte le Chiese Cristiane di Palermo ad un incontro di riflessione e di preghiera ecumenica che si svolgerà martedì 20 maggio alle ore 18,30 nella Chiesa Cattedrale.
La riflessione sarà offerta dal Prof. Francesco Conigliaro, docente teologo esperto di Cristologia. A seguire la preghiera per l’unità dei cristiani attorno a Cristo, Figlio di Dio e nostro Salvatore e Redentore.
Il Concilio di Nicea, da 1700 anni tiene i cristiani uniti dalla fede professata, certa e condivisa, nella Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo, Salvatore e Redentore. Nel 325 il Concilio condannò l’arianesimo, dottrina predicata dal prete alessandrino Ario e basata sulla negazione della natura pienamente divina di Cristo, considerato inferiore a Dio Padre, e definì l’ortodossia, secondo cui il Figlio e il Padre sono consustanziali. Nel 325 a Nicea si tenne quindi il primo evento ecumenico della storia della cristianità, da cui scaturì una professione di fede condivisa nella Divinità di Cristo, che da 1700 anni rappresenta il fondamento di fede in cui tutti i cristiani, a qualunque denominazione appartengono, si identificano e trovano unità.
In una prospettiva ecumenica, il Concilio di Nicea riveste particolare rilevanza anche perché documenta il modo in cui furono discusse e decise in stile sinodale l’allora accesa disputa sulla confessione cristologica ortodossa e la questione pastorale-disciplinare della data della Pasqua.
Di rilevanza ecumenica sono innanzitutto le questioni dottrinali che affrontò il Concilio, riassunte nella “Dichiarazione dei 318 Padri”. Con essa i Padri professarono la loro fede in «un solo Dio, Padre onnipotente, creatore di tutte le cose visibili e invisibili. Ed in un solo Signore, Gesù Cristo, figlio di Dio, generato, unigenito, dal Padre, cioè dalla sostanza del Padre, Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero, generato non creato, della stessa sostanza del Padre, mediante il quale sono state fatte tutte le cose, sia quelle che sono in cielo, che quelle che sono sulla terra».
Risulta chiara, come importante imperativo dell’ecumenismo odierno, la necessità di festeggiare il suo 1700° anniversario nella comunione ecumenica tra tutte le Chiese cristiane, di riscoprire e di valorizzare nuovamente la sua confessione di fede in Gesù Cristo.
Spesso oggi, anche nella società cristiana, risulta molto difficile scorgere nell’uomo Gesù il volto di Dio stesso e confessarlo come Figlio di Dio, poiché si tende a vederlo solamente come un essere umano, per quanto sommamente buono ed eccezionale.
L’incontro di martedì 20 maggio è promosso dall’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo Interrelegioso.