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Siamo tuti figli di Abramo – che lo si chiami Abramo, Abraham o Ibrahim – pertanto dovremmo tutti considerarci fratelli. Prende le mosse da questo assunto lo spettacolo Abrahams Barn / Figli di Abramo - Un patriarca, due figli, tre fe...
Siamo tuti figli di Abramo – che lo si chiami Abramo, Abraham o Ibrahim – pertanto dovremmo tutti considerarci fratelli. Prende le mosse da questo assunto lo spettacolo Abrahams Barn / Figli di Abramo - Un patriarca, due figli, tre fedi e un attore di Svein Tindberg, tradotto da Gianluca Iumiento e adattato per la scena da Stefano Sabelli, che lo interpreta guidato dalla regia di Iumiento.
Prodotto da Teatrimolisani e Teatro del Loto, lo spettacolo debutta martedì 5 novembre alle ore 17.00 nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo, dove replicherà fino a domenica 10. Le musiche originali di Manuel Petti sono eseguite dal vivo dallo stesso Petti e da Daniele Giardina; le proiezioni e le immagini sono di Kezia Terracciano.
Due compagni di viaggio, un attore e una guida palestinese appassionata di film western, partono da Gerusalemme alla ricerca dell’Abramo perduto. Affabulazione, ironia, riferimenti all’attualità sono le chiavi per far rivivere, come in un mistero buffo, storia, mito e leggenda del primo profeta monoteista dell’Umanità.
Abramo emerge come figura innovatrice, il cui perenne peregrinare dalla Mesopotamia all’Egitto, dalla Cisgiordania alla Penisola arabica, ha plasmato la storia dell’essere umano. Questo viaggio mette in luce le origini delle tre grandi fedi monoteiste, rivelando le comuni discendenze. Racconta però anche la storia di conflitti perenni e incomprensibili fra popoli, perpetrati in nome dello stesso Abramo, dei suoi figli – Ismaele e Isacco – e poi dei figli dei suoi figli. Popoli che, come emerge dalla lettura comparata e spesso sorprendente dei testi sacri – Torah, Vangelo, Corano – dovrebbero considerarsi fratelli gemelli. Tutti i tre grandi testi monoteisti indicano Abramo come patriarca e capostipite, sia delle 12 tribù d’Israele, da cui nasce e si diffonde prima il Giudaismo e poi il Cristianesimo, sia delle 12 tribù arabiche, da cui nasce e si diffonde l’Islam. Tutti i discendenti di tali tribù si considerano perciò, giustamente, figli di Abramo. Il problema sta nel fatto che ognuno racconta la storia di Abramo, Abraham o Ibrahim, pro domo sua o... pro fede sua!
In Figli di Abramo di Svein Tindberg, tradotto e rappresentato per la prima volta al di fuori della Scandinavia, Stefano Sabelli ci conduce in un viaggio di narrazione ricco di esperienze personali, trasformando il testo originale in un racconto colto, divertente e mediterraneo.
In un mondo segnato dalla polarizzazione e dalla divisione, Figli di Abramo si pone come un’epica narrazione che promuove la gioia della comunità e l’importanza della consapevolezza reciproca.
Teatro Biondo, Sala Strehler - dal 5 al 10 novembre 2024
Abrahams Barn / Figli di Abramo
Un patriarca, due figli, tre fedi e un attore di Svein Tindberg
adattamento Stefano Sabelli
traduzione e regia Gianluca Iumiento
con Stefano Sabelli
proiezioni e immagini Kezia Terracciano
direzione tecnica e disegno luci Eva Sabelli
musiche originali di Manuel Petti eseguite dal vivo da Manuel Petti e Daniele Giardina
produzione Teatrimolisani / Teatro del Loto
durata: 1 ora e 30 minuti
calendario delle rappresentazioni:
martedì 5 novembre ore 17.00
mercoledì 6 novembre ore 17.00
giovedì 7 novembre ore 17.00
venerdì 8 novembre ore 21.00
sabato 9 novembre ore 19.00
domenica 10 novembre ore 20.00
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Dopo il successo dello scorso anno, tornano nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo le Colazioni d’autore con Vincenzo Pirrotta. Per cinque domeniche, dal 10 novembre al primo dicembre, l’attore interpreterà brani...
Dopo il successo dello scorso anno, tornano nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo le Colazioni d’autore con Vincenzo Pirrotta. Per cinque domeniche, dal 10 novembre al primo dicembre, l’attore interpreterà brani tratti da una selezione di racconti di alcuni grandi autori della letteratura internazionale.
A partire dalle 10.15 sarà possibile intrattenersi nel foyer della Sala Strehler sorseggiando un caffè o un the e gustando i biscotti artigianali offerti da Tumminello; nel frattempo si potrà visitare la mostra dedicata alla scenografa e costumista Santuzza Calì. Alle 11.00 avranno inizio le letture.
Si comincia il 10 novembre con Carlo Emilio Gadda, del quale Pirrotta proporrà un brano da Accoppiamenti giudiziosi, e Italo Calvino con estratti da Romanzi e racconti.
Il 17 novembre sarà la volta di Fëdor Dostoevskij e Nicolaj Gogol’ con brani tratti dai loro Racconti, il 23 toccherà ai Racconti brevi e straordinari di Jorge Luis Borges e al Bestiario di Julio Cortázar; infine, il primo dicembre Pirrotta leggerà brani da L’elefante scomparso e altri racconti di Haruki Murakami e da Il treno di notte di Ruskin Bond.
«Sono felice di ritornare alle nostre Colazioni d’autore – dice Pirrotta – che stavolta voglio dedicare a grandi autori che si sono cimentati con la scrittura dei racconti brevi, per loro natura sfuggenti e volatili: si nascondono in ampie raccolte e, una volta letti, non è facile ritrovarli tra i tanti volumi di una libreria. Però li ricordiamo bene. Una cosa è certa: i racconti sono difficili da dimenticare, arrivano dritti nel cuore dei lettori come una saetta, un pugno narrativo denso di immagini ed emozioni forti. Del resto è proprio questa la caratteristica di una forma di scrittura che, come sosteneva Italo Calvino, ha un passo simile a una salita ripida, seguita da una repentina discesa. Visti da alcuni autori come una fertile palestra di scrittura, dove sperimentare temi e linguaggi sempre differenti, i racconti si distinguono dai romanzi non solo per la lunghezza, ma anche per il respiro e il ritmo: sono storie da divorare in un sol boccone, finestre che ci permettono di osservare un piccolo squarcio di mondo, per poi richiudersi subito dopo e lasciarci immaginare tutto il resto».
Colazioni d’autore
Vincenzo Pirrotta interpreta la grande letteratura
Teatro Biondo di Palermo, Sala Strehler
dal 10 novembre all’1 dicembre 2024
ore 10.15 ingresso alla colazione
ore 11.00 letture
domenica 10 novembre
Carlo Emilio Gadda
da Accoppiamenti giudiziosi
Italo Calvino
da Romanzi e racconti
domenica 17 novembre
Fëdor Dostoevskij
da Racconti
Nicolaj Gogol’
da Racconti brevi
domenica 24 novembre
Jorge Luis Borges
da Racconti brevi e straordinari
Julio Cortázar
da Bestiario
domenica 1dicembre
Haruki Murakami
da L’elefante scomparso e altri racconti
Ruskin Bond
da Il treno di notte
____________
Biscotti artigianali offerti da Tumminello
Ingresso 10 euro
Card per 4 ingressi 32 euro
Card per 3 ingressi 25 euro
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Dopo il successo dello scorso dicembre torna in scena, dal 30 ottobre al 3 novembre nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo, Astolfo 13, progetto di Giulio Musso e Federico Pipia vincitore dell’edizione 2023 del bando “S...
Dopo il successo dello scorso dicembre torna in scena, dal 30 ottobre al 3 novembre nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo, Astolfo 13, progetto di Giulio Musso e Federico Pipia vincitore dell’edizione 2023 del bando “Sicilia di Scena”.
Astolfo 13 è una rielaborazione in chiave contemporanea di alcuni episodi dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto, proposti attraverso modalità narrative derivate dal cunto siciliano e dall’Opera dei pupi, e intrecciati con un racconto dei nostri giorni.
Personaggi di epoche diverse si sovrappongono in una narrazione stratificata, che utilizza musica eseguita con strumenti acustici e digitali, recitazione, immagini video ed elaborazioni sonore. Il testo varia nella forma e nei generi, abbracciando metriche classiche e contemporanee, versi e prosa, e alterna diversi registri mettendo in dialogo le ottave ariostesche, l’italiano contemporaneo e il dialetto palermitano.
Giulio Musso è autore del testo, mentre Federico Pipia dirige lo spettacolo eseguendo dal vivo le musiche e le elaborazioni elettroniche e video; agli strumenti – percussioni, gaita, lira e liuto – è Michele Piccione, i costumi sono di Dora Argento.
Durante lo spettacolo si farà uso di luci stroboscopiche.
Dal 30 ottobre al 3 novembre 2024 - Sala Strehler
Astolfo 13
progetto di Giulio Musso e Federico Pipia
testo Giulio Musso
musiche, regia, elettronica dal vivo, sound design e video scenografie Federico Pipia
percussioni, gaita, lira, liuto dal vivo Michele Piccione
con Giulio Musso
costumi Dora Argento
tecnica del suono e luci Andrea Trona
aiuto regia Francesca Melluso
disegno luci Antonio Sposito
produzione Teatro Biondo Palermo
durata: un’ora circa
Calendario delle rappresentazioni:
mer. 30 ott. ore 21.00
gio. 31 ott. ore 21.00
ven. 1 nov. ore 16.00
sab. 2 nov. ore 17.00
dom. 3 nov. ore 20.00
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Dal 7 al 10 novembre alla Bottega 5 dei Cantieri culturali della Zisa torna in scena, con un nuovo allestimento, Radio Belice non trasmette scritto da Giacomo Guarneri, liberamente ispirato a I ministri..
Dal 7 al 10 novembre alla Bottega 5 dei Cantieri culturali della Zisa torna in scena, con un nuovo allestimento, Radio Belice non trasmette scritto da Giacomo Guarneri, liberamente ispirato a I ministri dal cielo di Lorenzo Barbera.
Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Ditirammu e dall’Associazione Babel, è interpretato da Dario Muratore che firma anche la regia insieme a Marcello Vaccarino.
Radio Belice non trasmette è un’originale radiocronaca narrata dalla voce della comunità stessa, una sorta di Antologia di Spoon River ambientata ai tempi del terremoto del Belice. Siamo sul finire degli anni Sessanta: la storia italiana è già tutta lì, stesse logiche, analoghi interessi, tragedie che segnano, ricostruzioni e promesse disattese. Il testo si identifica con la povertà di risorse del tempo e diventa un’opportunità drammaturgica.
L’essenzialità è la chiave del testo e della messa in scena ed è per questo che, a dieci anni di distanza, lo spettacolo torna sul palcoscenico, con un nuovo allestimento, e affida ad una sola voce la sfida di raccontare al presente quella storia che è rimasta ferita sulla terra e che ha segnato indelebilmente un popolo.
Sette sedie, un microfono e una voce bastano a raccontare i ricordi di una comunità unita, un desiderio condiviso, un sogno. I personaggi evocati sono "presi in carico" dall’unico attore, Dario Muratore, mantenendo un tessuto linguistico, una tensione e un concertato narrativo coerente e mai retorico.
I biglietti (€ 10,00 intero) si possono acquistare online, sul sito www.teatroditirammu.it oppure sul posto; orari delle repliche dal 7 al 9 novembre alle 21.00, domenica 10 alle 18.30.
La Stagione Opera folle è realizzata grazie al sostegno del Ministero della Cultura (MiC) Direzione Generale Spettacolo dal Vivo, dell’Assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana.
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Tornano le Colazioni d’autore al Teatro Biondo di Palermo: per quattro domeniche, dal 10 novembre all’1 dicembre, Vincenzo Pirrotta interpreterà alcuni racconti di grandi autori della letteratura internazionale Dopo il successo dello scorso anno, tornano nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo le Colazioni d’autore con Vincenzo Pirrotta. Per quattro domeniche, dal 10 novembre al primo dicembre, l’attore interpreterà […]
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