Nuovo importante riconoscimento per l’Università degli Studi di Palermo, che conferma la propria costante crescita a livello internazionale. Nel World University Ranking 2026 diffuso da Times Higher Education (THE), UniPa si è collocata nella fascia 501–600, migliorando sensibilmente rispetto alla fascia 601–800 dell’anno precedente e alla 801–1000 di appena tre anni fa. La classifica, tra le più influenti al mondo, valuta la qualità complessiva degli atenei più orientati alla ricerca e ha preso in esame 2.191 università di 115 Paesi.
Il risultato consolida l’ascesa già registrata nel ranking QS di alcuni mesi fa, confermando il trend positivo dell’Ateneo palermitano nelle principali classifiche globali.
Nell’ambito delle università italiane, UniPa ha guadagnato 14 posizioni in un solo anno, registrando un miglioramento in tutti gli indicatori di valutazione: qualità della didattica, ambiente e produzione della ricerca, impatto scientifico, relazioni con il mondo produttivo e apertura internazionale.
Particolarmente significativi alcuni dati: l’Ateneo raggiunge un valore di 99,2 (su 100) nel rapporto dottorandi/staff docente, avvicinandosi ai migliori atenei al mondo, e ottiene risultati di eccellenza anche nel tasso di citazioni su riviste di alto impatto e nella disponibilità di esperienze di studio all’estero per gli studenti.
Nei settori disciplinari specifici, come quelli giuridico e medico, UniPa si posiziona rispettivamente nelle fasce 251–300 e 301–400, confermando l’elevata qualità della ricerca e della formazione.
“Questo risultato – ha dichiarato il rettore Massimo Midiri - premia gli sforzi continui compiuti da questa Governance per rafforzare la reputazione del nostro Ateneo in tutte le sue missioni fondamentali”.
“Al di là del significato intrinseco, il miglioramento nei ranking internazionali – ha aggiunto il prorettore alla Didattica e all’Internazionalizzazione, Fabio Mazzola - offre una straordinaria occasione per migliorare l’attrattività dell’Ateneo tra gli studenti internazionali in un contesto sempre più competitivo per le istituzioni di alta formazione”.