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L’Università degli Studi di Palermo esprime il più sentito cordoglio per la scomparsa del prof. Antonio Iurilli, già Ordinario dell’Ateneo.

«Antonio Iurilli è stato professore associato e poi ordinario di Letteratura italiana dell’Università di Palermo dal 1998 fino al 2020, quando si è ritirato per raggiunti limiti di età – ricordano i colleghi – La sua carriera accademica era iniziata a Bari, presso la cui Università si era laureato, e proseguita a Lecce. Nell’Ateneo di Palermo ha tenuto anche l’insegnamento di Bibliografia e Biblioteconomia, che ben rientrava nelle sue corde di esperto conoscitore di tutto quello che ruota e ruotava intorno al libro. Sempre attento agli interessi degli studenti cui mediava con garbo la sua grande dottrina, mai in modo monocorde, ma riattualizzandola e illuminandola. Suo anche il grande merito di rispondere prontamente alle sempre nuove e mutate esigenze che le riforme universitarie andavano imponendo alle Facoltà e ai Corsi di Laurea

Insigne studioso dell’editoria umanistica e rinascimentale, Iurilli ha dedicato grande attenzione alla produzione letteraria del Mezzogiorno d’Italia su cui ha lavorato fino agli ultimi anni, curando l’edizione dell’epistolario della conterranea Dacia Marniti. Oggetto dei suoi studi una schiera di scrittori del Seicento e del Settecento meridionale come Giacinto Gimma, Pompeo Sarnelli, Domenico Torricella, Ignazio Ciaia, e, tra gli autori napoletani, Domenico Cotugno.

Tra le sue prime pubblicazioni va ricordata la ricostruzione della tradizione manoscritta delle opere di Antonio De Ferrariis Galateo ̶ anche in questo caso un autore pugliese ̶ dove Iurilli dà già prova della sua non comune attenzione al dato bibliografico che, nel corso della sua ricerca, gli ha permesso di fare una serie di importanti scoperte in biblioteche e archivi italiani e non solo.

All’interno della sua ricca produzione scientifica spiccano i lavori dedicati alla fortuna editoriale di Orazio in età moderna: Orazio nella letteratura italiana: commentatori, traduttori, editori italiani di Quinto Orazio Flacco dal XV al XVIII secolo (Roma 2004) e Quinto Orazio Flacco. Annali delle edizioni a stampa secoli XV-XVIII, tomi I-II (Genève 2017). In questi due fondamentali studi, che hanno ricevuto plauso e apprezzamento a livello internazionale,egli prende in esame argomenti nodali come la protoeditoria, le scuole umanistiche e il sistema editoriale del Cinquecento. Di grande interesse anche la parte del suo lavoro dedicata al ‘riuso’ del poeta classico, tema che ha visto in Antonio Iurilli uno dei suoi massimi esperti.

Instancabile viaggiatore in Italia e all’estero per la preparazione dei suoi studi e quindi per la presentazione delle sue pubblicazioni, ha animato una lunga serie di convegni, congressi e presentazioni di libri con le sue relazioni raffinate e argute. Nato a Ruvo di Puglia, ha rivolto il suo sguardo sovente al suo contesto di origine, mai dimenticato e dove amava trascorrere il tempo libero, scrivendo del dialetto ruvese, della storia locale e della poetessa Biagia Marniti.

Il prof. Iurilli è mancato lunedì 8 settembre 2025».