L'Università degli Studi di Palermo esprime il più sentito cordoglio per la scomparsa del prof. Ferdinando Cataliotti, già Ordinario di Chirurgia Pediatrica e Benemerito dell’Ateneo.
«Nato a Palermo nel 1931 e libero docente in Semeiotica chirurgica, Patologia speciale chirurgica, Cardiochirurgia, Clinica chirurgica generale e Terapia chirurgica, Ferdinando Cataliotti è statao Professore di 1a fascia di Chirurgia Pediatrica dal 1975, Direttore della Clinica Chirurgica Pediatrica dal 1975 e Direttore della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Pediatrica dell’Università degli Studi di Palermo dal 1981 al 2003 - ricordano i colleghi - Ha svolto diversi stages all’estero per affinare le tecniche chirurgiche in Cardiochirurgia e Chirurgia Toracica presso l’Università di Uppsala (Svezia), Chirurgia Pediatrica e Vascolare presso la Baylor University, Houston (USA), Chirurgia Pediatrica presso l’Alder Hey Children’s Hospital, Liverpool (UK), Chirurgia Pediatrica presso l’Hospital for Sick Children, Londra (UK).
È stato Presidente della Società Italiana di Chirurgia Pediatrica dal 1984 al 1986 ed è stato socio della Società Italiana di Chirurgia Pediatrica, della Società Italiana di Chirurgia, della British Association of Paediatric Surgeons, della International Pediatric Surgical Oncology Society, della Societé Internationale de Oncologie Pédiatrique, dell’International College of Surgeons.
Il prof. Cataliotti è stato autore di numerose pubblicazioni scientifiche sulle riviste nazionali ed internazionali più prestigiose del settore, di capitoli di libri, di monografie.
Ha organizzato numerosi corsi e congressi di rilievo internazionale, tra cui diverse edizioni del Corso di Chirurgia Pediatrica presso il Centro Ettore Majorana di Erice.
È stato punto di riferimento tecnico, scientifico e umano per tutti i suoi allievi, insegnando resilienza, determinazione, curiosità ed empatia, lasciando in ognuno un’impronta indelebile della sua spiccata personalità ed autorevolezza.
La sua formazione di chirurgo generale tradizionale gli ha permesso di guardare ed abbracciare tutte le innovazioni tecniche con costruttivo senso critico. Il suo indiscutibile spessore umano gli ha permesso di individuare, in ognuno dei suoi allievi, le peculiarità tecniche, scientifiche ed umane per avviarli alla completa realizzazione professionale.
Ha saputo creare attorno a sé una rete di collaboratori, a qualsiasi livello professionale, essendo con ognuno disponibile e presente al di là del ruolo specifico.
Non ha mai perso il rapporto individuale con il paziente e la sua famiglia, spendendosi nel realizzare un clima di disponibilità, fiducia e stima reciproca, coinvolgendo tutti con semplicità ed immediatezza, anche nelle circostanze più complicate.
Nel cuore di chi gli è stato vicino resteranno per sempre piccoli frammenti di frasi o gesti che guidano il percorso umano e professionale di ciascuno».