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Oltre che per il Palazzo Municipale, Piazza Umberto si caratterizza anche per un manufatto che richiama la centralità dell’acqua nella vita del paese: la Fontana Ottagonale. Fontana seicentesca in stile barocco, che, assieme al Lavatoio Comunale di epoca fascista e alla sezione “Museo dell’Acqua” (presso il Museo Comunale), si ricollega alla storia delle sorgenti aperte di Fontana Grande e alla diga del Lago di Gammauta.
Da non perdere, sulla salita panoramica di Colle San Nicola, il Castello Borbonico di Palazzo Adriano, piccolo forte militare costruito attorno a un antico torrione di epoca federiciana.
Gli amanti del verde e delle passeggiate a cavallo possono esplorare i dintorni naturalistici di Palazzo Adriano immersi nella Riserva Naturale Orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio, percorrendo l’Ippovia dei Monti Sicani: un itinerario emozionante, a stretto contatto con la natura.
La particolare geologia di questi luoghi, caratterizzati dalla presenza di calanchi e della suggestiva Pietra dei Saraceni, è raccontata nella sezione del Museo Comunale dedicata all’aspetto “Geo Naturalistico del Permiano del Sosio”.
Quando visitare Palazzo Adriano? In occasione delle diverse feste religiose, in particolare per la grande fiera del 16 agosto, ‘A Fèra, abbinata alla caratteristica processione che vede sfilare donne e uomini scalzi per le vie del paese.
Le feste sono anche l’occasione migliore per assaggiare alcuni piatti tipici di Palazzo Adriano, come i dolci di Pasqua e i pani tradizionali (Pane di San Giuseppe, Pane di San Nicola, tabisca, muffuletta e gostedde fritte). Deliziosa la Pasta di San Giuseppe, condita con sarde, finocchio, mollica di pane tostata e zucchero.
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Il mitico cioccolato di Modica, con le sue memorabili sorprese olfattive ed emozionali, invita a scoprire il segreto dello sfolgorio di zuccherosi cristalli a firma di sapienti artefici del buono e del bello.
Nella città al sapor di cioccolato perdurano le chiese medievali dell’antica capitale della Contea e le settecentesche chiese “ricamate” nella pietra, e rivivono pure i palazzi ornati con festosi portali barocchi e con grotteschi mascheroni che sorreggono ferree e fiorite volute.
Per celebrare e raccontare la storia, la bontà, l’autenticità di questo tesoro, antico e sempre nuovo, Modica si ferma, nel week end dell’Immacolata, e fa festa. Trasformando i propri spazi e facendoli ancora più dolci, aggregando persone, dialogando con storici ed esperti, divertendosi a mettere le mani in pasta (di cacao), insieme a tutti i golosi e i curiosi di cose buone di secolare tradizione.
6 – 8 dicembre 2024
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Siamo tuti figli di Abramo – che lo si chiami Abramo, Abraham o Ibrahim – pertanto dovremmo tutti considerarci fratelli. Prende le mosse da questo assunto lo spettacolo Abrahams Barn / Figli di Abramo - Un patriarca, due figli, tre fe...
Siamo tuti figli di Abramo – che lo si chiami Abramo, Abraham o Ibrahim – pertanto dovremmo tutti considerarci fratelli. Prende le mosse da questo assunto lo spettacolo Abrahams Barn / Figli di Abramo - Un patriarca, due figli, tre fedi e un attore di Svein Tindberg, tradotto da Gianluca Iumiento e adattato per la scena da Stefano Sabelli, che lo interpreta guidato dalla regia di Iumiento.
Prodotto da Teatrimolisani e Teatro del Loto, lo spettacolo debutta martedì 5 novembre alle ore 17.00 nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo, dove replicherà fino a domenica 10. Le musiche originali di Manuel Petti sono eseguite dal vivo dallo stesso Petti e da Daniele Giardina; le proiezioni e le immagini sono di Kezia Terracciano.
Due compagni di viaggio, un attore e una guida palestinese appassionata di film western, partono da Gerusalemme alla ricerca dell’Abramo perduto. Affabulazione, ironia, riferimenti all’attualità sono le chiavi per far rivivere, come in un mistero buffo, storia, mito e leggenda del primo profeta monoteista dell’Umanità.
Abramo emerge come figura innovatrice, il cui perenne peregrinare dalla Mesopotamia all’Egitto, dalla Cisgiordania alla Penisola arabica, ha plasmato la storia dell’essere umano. Questo viaggio mette in luce le origini delle tre grandi fedi monoteiste, rivelando le comuni discendenze. Racconta però anche la storia di conflitti perenni e incomprensibili fra popoli, perpetrati in nome dello stesso Abramo, dei suoi figli – Ismaele e Isacco – e poi dei figli dei suoi figli. Popoli che, come emerge dalla lettura comparata e spesso sorprendente dei testi sacri – Torah, Vangelo, Corano – dovrebbero considerarsi fratelli gemelli. Tutti i tre grandi testi monoteisti indicano Abramo come patriarca e capostipite, sia delle 12 tribù d’Israele, da cui nasce e si diffonde prima il Giudaismo e poi il Cristianesimo, sia delle 12 tribù arabiche, da cui nasce e si diffonde l’Islam. Tutti i discendenti di tali tribù si considerano perciò, giustamente, figli di Abramo. Il problema sta nel fatto che ognuno racconta la storia di Abramo, Abraham o Ibrahim, pro domo sua o... pro fede sua!
In Figli di Abramo di Svein Tindberg, tradotto e rappresentato per la prima volta al di fuori della Scandinavia, Stefano Sabelli ci conduce in un viaggio di narrazione ricco di esperienze personali, trasformando il testo originale in un racconto colto, divertente e mediterraneo.
In un mondo segnato dalla polarizzazione e dalla divisione, Figli di Abramo si pone come un’epica narrazione che promuove la gioia della comunità e l’importanza della consapevolezza reciproca.
Teatro Biondo, Sala Strehler - dal 5 al 10 novembre 2024
Abrahams Barn / Figli di Abramo
Un patriarca, due figli, tre fedi e un attore di Svein Tindberg
adattamento Stefano Sabelli
traduzione e regia Gianluca Iumiento
con Stefano Sabelli
proiezioni e immagini Kezia Terracciano
direzione tecnica e disegno luci Eva Sabelli
musiche originali di Manuel Petti eseguite dal vivo da Manuel Petti e Daniele Giardina
produzione Teatrimolisani / Teatro del Loto
durata: 1 ora e 30 minuti
calendario delle rappresentazioni:
martedì 5 novembre ore 17.00
mercoledì 6 novembre ore 17.00
giovedì 7 novembre ore 17.00
venerdì 8 novembre ore 21.00
sabato 9 novembre ore 19.00
domenica 10 novembre ore 20.00
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Dopo il successo dello scorso anno, tornano nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo le Colazioni d’autore con Vincenzo Pirrotta. Per cinque domeniche, dal 10 novembre al primo dicembre, l’attore interpreterà brani...
Dopo il successo dello scorso anno, tornano nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo le Colazioni d’autore con Vincenzo Pirrotta. Per cinque domeniche, dal 10 novembre al primo dicembre, l’attore interpreterà brani tratti da una selezione di racconti di alcuni grandi autori della letteratura internazionale.
A partire dalle 10.15 sarà possibile intrattenersi nel foyer della Sala Strehler sorseggiando un caffè o un the e gustando i biscotti artigianali offerti da Tumminello; nel frattempo si potrà visitare la mostra dedicata alla scenografa e costumista Santuzza Calì. Alle 11.00 avranno inizio le letture.
Si comincia il 10 novembre con Carlo Emilio Gadda, del quale Pirrotta proporrà un brano da Accoppiamenti giudiziosi, e Italo Calvino con estratti da Romanzi e racconti.
Il 17 novembre sarà la volta di Fëdor Dostoevskij e Nicolaj Gogol’ con brani tratti dai loro Racconti, il 23 toccherà ai Racconti brevi e straordinari di Jorge Luis Borges e al Bestiario di Julio Cortázar; infine, il primo dicembre Pirrotta leggerà brani da L’elefante scomparso e altri racconti di Haruki Murakami e da Il treno di notte di Ruskin Bond.
«Sono felice di ritornare alle nostre Colazioni d’autore – dice Pirrotta – che stavolta voglio dedicare a grandi autori che si sono cimentati con la scrittura dei racconti brevi, per loro natura sfuggenti e volatili: si nascondono in ampie raccolte e, una volta letti, non è facile ritrovarli tra i tanti volumi di una libreria. Però li ricordiamo bene. Una cosa è certa: i racconti sono difficili da dimenticare, arrivano dritti nel cuore dei lettori come una saetta, un pugno narrativo denso di immagini ed emozioni forti. Del resto è proprio questa la caratteristica di una forma di scrittura che, come sosteneva Italo Calvino, ha un passo simile a una salita ripida, seguita da una repentina discesa. Visti da alcuni autori come una fertile palestra di scrittura, dove sperimentare temi e linguaggi sempre differenti, i racconti si distinguono dai romanzi non solo per la lunghezza, ma anche per il respiro e il ritmo: sono storie da divorare in un sol boccone, finestre che ci permettono di osservare un piccolo squarcio di mondo, per poi richiudersi subito dopo e lasciarci immaginare tutto il resto».
Colazioni d’autore
Vincenzo Pirrotta interpreta la grande letteratura
Teatro Biondo di Palermo, Sala Strehler
dal 10 novembre all’1 dicembre 2024
ore 10.15 ingresso alla colazione
ore 11.00 letture
domenica 10 novembre
Carlo Emilio Gadda
da Accoppiamenti giudiziosi
Italo Calvino
da Romanzi e racconti
domenica 17 novembre
Fëdor Dostoevskij
da Racconti
Nicolaj Gogol’
da Racconti brevi
domenica 24 novembre
Jorge Luis Borges
da Racconti brevi e straordinari
Julio Cortázar
da Bestiario
domenica 1dicembre
Haruki Murakami
da L’elefante scomparso e altri racconti
Ruskin Bond
da Il treno di notte
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Biscotti artigianali offerti da Tumminello
Ingresso 10 euro
Card per 4 ingressi 32 euro
Card per 3 ingressi 25 euro
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